Buona lettura!
Folle, folle, folle di amore per te. Poesie per giovani innamorati
di gioconda tristezza
come un’acqua serena per andare:
tu mi hai creduto una rupe divina
ma non atta a ancorare la radice…
Io ti ho offerto i miei tralci, la mia voce,
la mia vite feconda
ho domandato che tu mi capissi…
Ma neppure hai cercato di baciarmi
e mi credi una venere delusa.”
Alda Merini – Io ti offerto il mio corpo.
– Ilaria
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Padre mio
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Il sigillo della poesia. La vita e le opere
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“Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle,aprire le zolle potesse scatenar tempesta” A.Merini
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Voce di carne e di anima. Poesie 2000-2009
Me.
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L’altra verità. Diario di una diversa
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?Foto di @alda_merini_citazioni
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Fiore di poesia (1951-1997)
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Per il decennale della morte della Merini, la città di Milano ha organizzato iniziative per ricordarla e le dedicherà un ponte sul Naviglio Grande vicino alla casa di Ripa di Porta Ticinese in cui la poetessa visse.
Personalmente penso sia un bel modo di omaggiare l’opera letteraria e la persona di Alda Merini.
Alda Merini, mia madre
Esce oggi “Alda Merini, mia madre” di Emanuela Carniti.
Alda Merini e? la poetessa piu? amata del Novecento italiano, elogiata da importanti critici letterari e adorata da lettrici e lettori, perché ha saputo sublimare la sua dolorosa esperienza biografica in poesia pura.
Una vita, la sua, appassionante e appassionata, drammatica ed eccezionale: il precoce talento e la frequentazione fin da giovanissima dei maggiori intellettuali, la malattia mentale e i ricoveri in manicomio, i due matrimoni e i grandi amori, la celebrità arrivata tardi, il quartiere-mondo dei Navigli a Milano.
In questo libro Emanuela, la figlia maggiore di Alda, per la prima volta ricostruisce la storia della madre, e la racconta nella quotidianità e nella dimensione domestica, con la sua generosità e le sue eccentricità; e nelle vicende letterarie ed editoriali, fatte di anni di silenzio e altri di successo.
Viene fuori un ritratto franco e intenso di una donna, una mamma, un’artista che, pur tra mille momenti bui, non si è mai data per vinta.
Questo libro è una testimonianza unica, lo sguardo puro e profondo di una figlia che racconta in maniera sincera e autentica sua madre, una donna con le sue fragilità e le sue complessità, una poetessa.
È il nostro modo, fatto di carta e parole, per ricordare Alda Merini a 10 anni dalla morte, per continuare a raccontare la sua storia, per non smettere mai di leggere la sua poesia. “Alda Merini, mia madre” di Emanuela Carniti, da oggi vi aspetta in libreria. ??
Il suono dell’ombra. Poesie e prose
Alda Merini
Con questo aforisma vi invitiamo domani a @casaboschidistefano , casa della poesia e dell?arte fino al 2 novembre grazie alla mostra «ALDA MERINI E ALBERTO CASIRAGHY. Storia di un?amicizia » ??
Vi aspettiamo alle 17.30!?
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{ero una terra desolata anch?io,
dove non cresceva mai un fiore,
ero un?era sconfitta e pur essendo primavera, mi aveva rapito l?inverno.
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La meraviglia della poesia di #AldaMerini è racchiusa tutta qui, in questo compendio di alcuni dei suoi libri più noti, una collezione affidata all?amico #ArnoldoMondadori, che ha preso forma e vita sotto il titolo di #Vocedicarneedianima, edito da @edizioni_frassinelli.
Le poesie racchiuse vanno dagli anni 2000 al 2009, sono intrise di carnalità, trascendenza, misticismo; l?erotismo è persino nelle figure sacre, è racchiuso in un?unica voce, terrena e religiosa allo stesso tempo.
Personalmente mi rispecchio tantissimo nell?ultima raccolta, #Eternamentevivo, un insieme di versi ermetici dove la poetessa dà il meglio di sé!
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Voi avete letto qualche poesia di Alda Merini? Ditemi cosa ne pensate!??
Aforismi e magie
Questo volumetto è un vero inno alla parola in tutte le sue forme. La voce della Merini prende vita tra le illustrazioni di Casiraghi in un connubio tra immagine e testo scritto. ‘Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.’ ‘Chi é convinto di farci del bene spesso ci rovina.’ ‘L’ uomo che rasenta il proprio muro non avrà occhi per l’alba. ‘
Vuoto d’amore
Qui sono presenti poesie tratte da “Vuoto d’amore- Poesie per Charles”, “La gazza ladra- Venti ritratti”, “Poesie per Marina”, “La Terra Santa”.
Di questa raccolta mi ha colpito particolarmente il travagliato rapporto con la poesia. Da un lato la Merini vorrebbe “invadere di carmi la terra”, dall’altro lato implora la ‘poesia’ di non schiacciarla come un moscerino, di non venirle addosso. La poesia è “montagna pesante” ma anche terra di riscatto in cui nessuno potrà più soffocare il canto: “…il silenzio l’ho tenuto per anni nella gola come una trappola da sacrificio, quindi è venuto il momento di cantare…”.
La poesia per la poetessa è “una grande puttana”, ma ella non può farne a meno, è schiava e libera nello stesso tempo della/nella poesia: “Io semino parole…” e il “canto” l’ha “nel cuore chiuso”, i versi sono per lei “brandelli di carne”, della sua carne e della sua vita tormentata.
Molto toccante è la poesia “Quando ci mettevano il cappio”, sull’esperienza in manicomio, pochi versi parlano da soli: “Quando gli infermieri bastardi ci sollevavano le gonne putride e ghignavano, ghignavano verde, era in quel momento preciso che volevamo la lapidazione.” Da leggere e rileggere per poter riflettere.
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La volpe e il sipario. Poesie d’amore
Il filo conduttore è sempre l’amore, la poetessa ne è folle, come ella stessa scrive a Gianni Casari, al quale detta per telefono le sue poesie.
È un amore gravido di tensioni, di opposizioni fatte di luce e tenebre, passione carnale e misticismo, amore e odio, inferno e felicità.
La volpe del titolo è ovviamente la poetessa. Il sipario il teatro di vita nel quale tutti noi attraverso una serie di maschere, messe e tolte abilmente e/o automaticamente per pura sopravvivenza e stato di adattamento alle cose, indossiamo per recitare sul palcoscenico chiamato vita.
Il titolo ha davvero una forte carica simbolica. La volpe è un animale esile, ma molto furbo e feroce, caratterizzato dalla rapidità di azione(una delle peculiarità dello stile poetico di Alda sta proprio nella sua immediatezza e nel suo comporre di getto) e dalla necessità di agire (Alda scrive anche per necessità terapeutiche). Nella cultura occidentale inoltre la volpe è considerata anche simbolo della passione e del desiderio carnale(sempre presente nei componimenti della poetessa), a causa poi del suo manto rossiccio anche simbolo del peccato.
La rapidità della poetessa-volpe e l’ansietà carica di desiderio e insoddisfazione è esplicativa nei seguenti versi: “…una donna che non è mai sazia di vento e che corre da un posto all’altro come se avesse un vicolo nel cuore.” #merini #aldamerini #poetesseitaliane
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Ho peccato anche di felicità
La poetessa soffre il carnevale di maschere che si alternano intorno a lei, vorrebbe continuare a credere che “l’uomo sia una creatura divina”, invece si rende conto che è solo una bestia: “Un grosso animale che rumina strane idee fino a fare anche di te un bel boccone da ingoiare con molta goduria.”
Lettera di “un angelo perso”, smarritosi nella teatrale confusione del mondo. Merita una lettura.
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