Fabio Volo, nome d’arte di Fabio Bonetti, , è un attore, scrittore, conduttore radiofonico, conduttore televisivo e sceneggiatore italiano.
I suoi romanzi sono arrivati a vendere oltre 5 milioni di copie nella sola Italia. di seguito vi proponiamo le più belle frasi e aforismi di Fabio Volo.
Alcuni dei suoi libri:
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Una gran voglia di vivere
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Quando tutto inizia
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Un posto nel mondo
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Il giorno in più
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È tutta vita
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È una vita che ti aspetto (Oscar bestsellers Vol. 1475)
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Il tempo che vorrei
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Esco a fare due passi
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Le prime luci del mattino
*Se si sbaglia ad allacciare il primo bottone di una camicia di
conseguenza si sbaglieranno tutti gli altri. Gli altri però non saranno
errori, ma solo la logica conseguenza del primo bottone sbagliato.
* Ho letto da qualche parte che il vero motivo per cui si sono estinti i
dinosauri è perché nessuno li accarezzava. Bisogna sperare che l’uomo
non faccia lo stesso stupido errore con le donne.
* La televisione è la mia droga, ma io sono sicuro di poterne fare a meno
quando voglio, almeno credo.
* Amo le labbra: le amo perche sono costrette a non toccarsi se vogliono
dire “Ti odio” e obbligate a unirsi se vogliono dire “Ti amo”.
* Spesso apro il frigorifero e non c’è niente a parte quel mezzo limone
marroncino che ormai è lì da anni. Una volta il frigo si è rotto. Quando è
venuto il tecnico a ripararlo mi ha detto che non si era rotto. Si era
suicidato.
* Gli infelici valutano costantemente gli altri, criticano continuamente il
loro comportamento e spesso su di loro sfogano il proprio personale
malessere o fallimento.
* La convinzione che la felicità è un sentimento che dura poco è
sbagliatissimo. La felicità non sono attimi, ma è una condizione eterna.
* Non sto perdendo i capelli. Mi si sta allargando la testa.
* Il cammino si fa da soli: in due è una scampagnata.
* La prima volta che ci siamo frequentati non eravamo in grado di amarci.
Eravamo come due persone che hanno tra le mani lo strumento che
amano, ma non lo sanno suonare. Poi abbiamo imparato.
* Ci sono bellissime storie d’amore nel fondo delle borse, tra i pacchetti di
sigarette e le chiavi; per questo a volte si fa fatica a trovarle,
semplicemente perché tentano di nascondersi per poter rimanere lì.
* Pensare a se stessi non è egoismo. Egoismo semmai è occuparsi solo di
se stessi.
* La cosa più fastidiosa quando mandi un messaggio a una persona a cui
tieni è che dal momento dell’invio parte il conto dei minuti. Rispondi,
rispondi, rispondi. Non ha risposto. Magari ha il telefono spento. Che
faccio chiamo, faccio uno squillo per vedere se è acceso? E se poi è
acceso? Messaggio più chiamata: divento pesante. Chiamo con anonimo.
Solo che se faccio uno squillo e poi metto giù capisce che sono io che
controllo. Lo capisce? Sì, lo capisce. A volte i minuti non sono solo
minuti, sono reincarnazioni di vite.
* Erano state le lacrime ad aprirmi la porta della sua vera intimità.
* Non ci si può far niente, le persone che amano si finisce sempre per
amarle. E’ una legge della natura.
* Fai conto di essere una maratoneta. Stai correndo con i tuoi amici e le
tue amiche. A un certo punto capisci di avere una buona gamba, un bel
passo, di poter andare più veloce, e allora decidi di seguire questa tua
forza. Di convertirti al tuo talento. Dopo un po’ che corri, ti accorgi di
aver staccato il gruppo. Ti giri e ti scopri sola. Loro sono indietro, tutti
insieme che ridono, e tu sei sola con te stessa. Siccome non riesci a
reggere questa solitudine, rallenti finché il gruppo ti raggiunge e, negando
il tuo talento, fingi di essere come loro. Rimani nel gruppo. Ma tu non sei
così, non sei come loro. Infatti anche lì in mezzo ti senti comunque sola.
* Era come se andando via in realtà avessi preso la rincorsa per tornare
più vicino.
* Dava l’idea di essere una donna che dona tutto, ma non regala niente.
* Comunque la felicità non è che sia fare sempre quello che si vuole,
semmai è volere sempre quello che si fa.
* A volte i minuti non sono minuti, sono reincarnazioni di vite.
Nell’attesa, sono già rinato mille volte. Ho percorso tutta la catena
alimentare. Sono stato zanzara, armadillo, elefante…
* Pare che i notai guadagnino molto perché hanno dovuto studiare
parecchio. Sembra che quel parecchio sia a spese nostre. Forse pensano
che, quando loro stavano studiando, noi eravamo in giro a non fare un
cazzo.
* Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo, senza
pretendere che lui faccia tutta la strada da solo per arrivare fino a te, poi le
cose accadono. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
* Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a
chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di
conseguenza. Amarsi è l’unica certezza per riuscire ad amare davvero gli
altri.
* Ero talmente felice che per esserlo di più avrei dovuto essere due
persone.
* Mentre la sfioravo, sentivo sulla punta delle dita una forza misteriosa
che mi attraeva verso di lei.
* Ognuno di noi è fatto da tanti se stesso e non solamente da uno.
Diciamo che siamo come un’assemblea condominiale composta da tante
persone diverse. C’è quello più tollerante, c’è quello più permaloso, quello
che si incazza subito, quello che parla poco e quello che non sta mai zitto.
* In qualsiasi momento della vita si può prendere in mano le redini e
cambiare il proprio destino.
* Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me voglio buttarmi per cadere
verso l’alto.
* Le cose non si vedono per ciò che sono ma per ciò che sei.
* Non avevo nulla, nemmeno i mobili, ma mi sentivo pieno. Arredato
dentro.
* Era come quei tulipani che compro per casa mia. Ho imparato a
prenderli chiusi, così mi durano di più. Sono belli ugualmente, ma mi
piacciono anche perché so come saranno quando si apriranno. Compro
quella bellezza che ancora non si vede, ma che comunque si percepisce.
Si conosce.
* Nell’arco della vita puoi incontrare un sacco di persone e di qualcuna
diventare veramente amico. Ma chi ha passato con te il periodo
dell’adolescenza conserva un posto speciale. Forse più ancora dei
compagni dell’infanzia.
* Mi sono seduto nella sala d’attesa. C’era una ragazza che sfogliava senza
interesse una rivista. Mi piace stare in una stanza con una donna. Anche
quando prendo il treno, se entro in uno scompartimento e ci trovo una
donna sono più contento. E se non c’è continuo a cercare finché la trovo.
Non è che poi le rivolgo la parola, o ci parlo, o ci provo per forza, anzi,
ma mi piace che sia lì. Mi piace la loro compagnia anche se silenziosa e
sconosciuta. Le donne sono belle da respirare.
* Prima di uscire ho apparecchiato la sua colazione. Sul sacchetto dei
biscotti ho attaccato un post-it con la mia dichiarazione d’amore. Tu sei
tutto ciò che prima non sono mai riuscito a dire, mai riuscito a vedere,
fare, capire. Finalmente sei qui… ho aspettato tanto. Ci vediamo stasera.
* Non so nemmeno se esiste la felicità. Intendo dire come condizione
perpetua. Credo che la felicità siano picchi che durano attimi, secondi.
* Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La
pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie
sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti.
Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere è
la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più.
* Il mio lavoro mi rendeva uguale a tutti gli altri. Non mi permetteva di
esprimermi. Ero sostituibile come un bullone di una macchina, e questo
condizionava tutti i miei rapporti. Perché poi la sera, quando tornavo a
casa, avevo voglia di stare con una persona che mi avesse scelto. Volevo
essere SCEL-TO! Volevo una persona che voleva me. Una persona per la
quale io non potevo essere sostituito da un giorno con l’altro. Una persona
che mi facesse sentire speciale. Diverso da tutti. Un individuo. Una
persona. Un principe azzurro.
*A parte che noi non lo avevamo scelto a tavolino, ma c’eravamo sempre
misteriosamente cercati. In qualche modo, c’eravamo scelti su quel tram.
C’era sempre stata fra noi una sorta di tacita alleanza. Sul tram, sin dal
principio, fra tutte le persone io vedevo e notavo solo lei. Lei e tutto ciò
che faceva, anche i più piccoli gesti. Le altre persone erano solo maschere
per me, lei l’unico viso. Forse il segreto è che basta aprirsi un attimo.
Come quei muri che si vedono per strada: da una piccola crepa spunta una
piantina. Ero diventato come quel muro. Da una mia piccola apertura era
nata una piantina di emozione e di curiosità. Era come se le altre donne, le
altre storie fossero state come bei mazzi colorati di fiori che porti a casa e
metti nel vaso. Gli cambi l’acqua tutti i giorno, ma pian piano
appassiscono e lentamente muoiono. Michela invece era una piantina che
cresceva.
*Tu sei tutto ciò che prima non sono mai riuscito a dire, mai riuscito a
vedere, fare, capire. Finalmente sei qui… ho aspettato tanto.
*C’è qualcosa di più bello al mondo che una donna non lo contenga già in
uno sguardo?
*Cambiare posto al cuore con il cervello. Impara a pensare con il cuore e
ad amare con la testa. Pensare con il cuore ti costringe ad agire con
amore. E ogni cosa da amare facendolo con la testa, ti costringe ad amare
nel modo giusto. Amare con la testa non vuol dire essere razionali, ma
vuol dire coltivare un’educazione al sentimento che non satà mai
distruttivo.
*Conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del
proprio cuore con i suoi,
farsi penetrare dal suo ritmo…
*Per sentir parlare così bene di sé bisogna morire. Pazzesco. Non ho mai
capito perché ci sia più rispetto per i morti che per i vivi.
*I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
*… Ma è possibile che ogni volta che parlo di un sogno o di un’ambizione
ci deve essere sempre qualcuno che ti guarda e sembra che dica: “diventa
grande”. E per gli altri diventare grandi vuol dire non credere più di essere
una ballerina, un poeta, un musicista, un sognatore, un fiore. Non li
sopporto.
Una mattina sono uscito di casa, il cielo era azzurro e limpido, ho
continuato a guardarlo mentre camminavo, stavo bene, respiravo a pieni
polmoni, al terzo passo ho pestato una merda. Cosa devo fare? Rinunciare
al cielo per paura delle merde? No, io no Porcaputtana!
*Di innamorarsi sono capaci tutti, e a tutti può accadere. Amare una
persona è un’altra cosa. Quello l’ho dovuto imparare…
*Come pretendi di trovare la donna della tua vita se non hai una vita da
offrirle?
*Mi sono seduto sul bordo della vita e con i piedi a penzoloni ho guardato
l’infinito respirando il suo profumo.
*La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci
accade.
*Nella pagina delle cose certe che voglio nella mia vita ci sono scritte
poche righe, fra l’altro qualcuna anche a matita, mentre in quella delle
cose che non voglio c’è più roba, c’è più sicurezza, più determinazione.
*Non importa quanto aspetti, ma chi aspetti.
*Il corteggiamento è un atto di coraggio che contiene il rischio del
ridicolo in quanto prevede un gesto folle, un’azione poetica.
*La tv ci ha diviso, il cellulare ha cambiato i rapporti, i lettori mp3
aumentano l’incomunicabilità.
*La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe
essere un sentimento d’amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché
dovrei amarti io? E poi amando se stessi si dà molta importanza alla
persona con cui si decide di vivere un’intimità. Vuol dire avere una grande
considerazione di quella persona. Chi non si ama può darsi a chiunque.
L’amore per sé è il ponte necessario per arrivare all’altro.
*Voglio tornare bambino, voglio annusare la Coccoina, voglio spalmarmi
il Vinavil e poi togliermelo come se fosse una pellicina. Voglio usare i
pennarelli per poi avere tutte le dita piene di piccole striscette colorate.
Voglio rubare la merenda ai grandi. Voglio credere che il mio soldatino si
sposti all’ultimo momento e schivi il proiettile. Voglio credere che
l’astronauta è un lavoro che si può fare solo di notte, perché di giorno non
ci sono le stelle per atterrare. Voglio credere che un mio amico è un mio
amico per sempre, e non ti tradisce mai. Ma soprattutto voglio credere che
Babbo Natale il carbone te lo porta solo se sei stato cattivo.
*Mi sento come uno scalatore appeso alla parete rocciosa che vede solo
ciò che ha davanti appiccicato al naso, e non riesce più a vedere la cima,
la vetta, il motivo per cui sta scalando, e nemmeno cosa sta scalando.
Forse ho bisogno di scendere un attimo e chiarirmi bene le idee.
*Ci sono giorni che mi sveglio e vorrei cambiare ogni cosa, scoppio di
sicurezza e mi sento come Tony Manero quando esce di casa e dice
“Vado a farmi il mondo”. Poi magari il giorno dopo sono l’uomo più
insicuro dell’universo, mi faccio mille domande e tutto diventa come
un’enorme cartina geografica da ripiegare – una cosa che non sono mai
stato capace di fare. Quando ne apro una rimane aperta sul sedile dietro
della macchina per mesi. Tiene compagnia alle bottigliette d’acqua vuote
che rotolandoci sopra mentre viaggio diventano passeggeri metaforici
della mia vita e del mondo.
*Non capisco dove sta la mia libertà, non capisco da cosa sono
schiavizzato.
*Ma qualcosa mi manca. Ti ricordi? È sempre stato così, lo sento da come
respiro la vita.
Sento che mi manca come se mi fosse già appartenuta e qualcuno me
l’avesse portata via.
Ma non so esattamente cos’è. C’è chi cerca l’altra metà della mela, io sto
cercando ancora la mia mezza. Sono uno spicchio di me stesso.
*Vorrei non doverci pensare, a volte vorrei sentire semplicemente quella
sensazione che provo quando dormo nel sacco a pelo, guardando le stelle.
Ma sinceramente mi piace anche molto starmene in casa, mi piacciono
molto anche le lenzuola, profumate e pulite, la luce soffusa, il frigorifero,
il forno, i tappeti, le candele e gli incensi, i miei libri, le fotografie, i
piatti, le scodelle, i bicchieri, le tazzine, il latte, il caffè fatto con la moka,
la doccia, la vasca da bagno, i cuscini, il computer, il suono del mio
stereo, il videoregistratore, il suono del mio compleanno, il pavimento e il
soffitto.
L’equilibrio, le carezze, il silenzio.
*Molti vivono circondati dalle proprie balle, dalle bugie che continuiamo
a raccontarci. Diventano come bolle di sapone che ci volteggiano intorno.
Quando ci si fermano davanti agli occhi, falsano qualcosa, distorcono
l’espressione. Ma noi viviamo facendo finta di niente, nella speranza che
se ne vadano via da sole.
Ci sono giorni però, che le bolle diventano di marmo e non si può più
fingere.
*Io credo che chiunque non riesca a stare bene da solo non possa
conoscere il vero amore; dubito sempre di chi dice: “non posso vivere
senza di te”.
*Quanto dolore c’è nella vita, è vero, ma quanta vita c’è nel dolore?
Anche quando si soffre per amore, in quella morte, in quel dolore, io c’ho
trovato un sacco di vita. Non sai dove sbattere la testa, non ci sono
medicine per farti sentire meglio c’è solo il tempo, quello biologico, solo
lui può curarti. Ma sembra non passare mai e come dice Troisi in un suo
film a un amico che gli dice che non ci si ammazza per amore, perché il
tempo sistema tutto: “Allora, io ammazzo per impazienza”.
*Ho imparato che la paura è nemica della vita e che si può essere convinti
di tante cose, ma è solamente quando ci si trova in mezzo che capiamo se
le nostre certezze reggono davvero il confronto.
*I veri eroi sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la
vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che alzano la
saracinesca di un bar o di un’officina, che vanno in un ufficio, in una
fabbrica. Che non lottano per la gloria o per la fama, ma per la
sopravvivenza. Sono coraggiosi. Gli eroi veri non stanno a cavallo.
*Ho imparato che il contrario dell’amore non è l’odio. L’odio è l’assenza
d’amore, così come il buio è assenza di luce. L’opposto dell’amore è la
paura. Per la prima volta nella vita non avevo paura o, meglio, avevo
imparato a fare in modo che la paura non mi dominasse.
*È fidanzata ma non innamorata. E ce ne sono tante ho scoperto. Sono le
sognatrici, quelle che hanno aspettato il principe azzurro e non vedendolo
arrivare, hanno cominciato a pensare di essersi sbagliate. Hanno iniziato a
pensare che il loro principe azzurro è caduto da cavallo e adesso è nel
reparto rianimazione del civile.
Prese dalla paura di rimanere sole e dalla voglia di una carezza, si sono
messe con il cavallo bianco. Le riconosci subito quando le incontri, sono
quelle che vedi ogni tanto guardare ancora fuori dalla finestra.
È indubbiamente più faticoso voler stare con qualcuno per non rimanere
sole e impegnarsi a essere come vere fidanzate, che esserlo in modo
naturale.
*Sacrificarsi per un futuro migliore o vivere il presente senza garanzie,
per il dopo. Ma la vita è veramente come il gelato biscotto vaniglia e
cioccolato? Io preferivo la vaniglia, allora iniziavo a mangiarlo dal
cioccolato, così me la tenevo per la fine. Da vero cattolico mettevo il
sacrificio davanti e la goduria dopo. Una volta a metà mi è caduto,
proprio quando dovevo mangiare la vaniglia… ploff! Per terra. Una volta
solamente. E se la mia vita fosse proprio quella volta?
*La vecchiaia è un posto dove vivi di ricordi.
Per questo, quando sei giovane, vivi creandotene di belli.
*Ho pensato che, quando si incontra una persona, quell’incontro crea cose
nuove. Dà vita a pensieri, riflessioni, sentimenti, azioni, che appartengono
solo alle due persone che si sono incontrate. L’amore che circola tra loro
deve essere sempre vissuto tutto, in ogni momento. Fino in fondo. Perchè
l’amore quando circola, quando viene vissuto è leggero e fa sentire
leggeri, ma se viene bloccato, se non lo si vive diventa piombo.
*Mi ritrovavo spesso durante il giorno a sorridere pensando a lei. Era un
modo di amarla.
*Amare con la testa non vuol dire essere razionali, ma vuol dire coltivare
un’educazione al sentimento che non sarà mai distruttivo. Perchè l’amore
quando è distruttivo, non è amore.
*Le donne sono come fiori: se cerchi di aprirli con la forza, i petali ti
restano in mano e il fiore muore. Perchè solamente con il calore si
schiudono. E l’amore e la tenerezza insieme sono il sole per un donna.
Avrei dovuto semplicemente amarla. Poi sarebbe stato tutto naturale.
Perchè una donna, quando si sente amata, si apre e dà tutto il suo mondo.
*Non so perché ma quando pensavo a lei i miei pensieri non avevano mai
il punto. Solo virgole. Erano una valanga di immagini e parole senza
punteggiatura.
*In silenzio ho riflettuto su cosa mi piacesse di lei. A parte tutto le cose
che già sapevo, fin dall’inizio ho intuito che lei mi avrebbe fatto sentire
diverso. Sarei stato quello che volevo essere in quel momento della mia
vita.
*Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei.
Avrei voluto essere quell’abbraccio in cui desiderava perdersi. Protetta e
libera di lasciarsi andare, perché tanto c’ero io a prendermi cura di lei, a
difenderla dal freddo e dal male.
*Chi non si ama può darsi a chiunque.
*L’odio appartiene ad attimi di impotenza.
*Molti credono che la fantasia serva solo per sfuggire alla realtà, mentre
quasi sempre serve per capirla e interpretarla meglio.
*Rispetto alla fantasia la realtà cosa può fare? È un po’ come quando vai a
vedere il film del tuo libro preferito: una delusione.
*Paura d’amare: credo sia paura restare soli per paura di rimanere soli.
*Innamorarsi è una droga, amare è una medicina.
*…Continuo a pensare alla mia vita negli ultimi anni. Sono contento di
aver imparato a non appoggiare lo sguardo sempre nello stesso modo e
con gli stessi occhi, ma a saper riconoscere i miei simili e riconoscermi
negli altri. A riuscire il più possibile a essere vergine agli incontri,
cercando di comprendere non solo l’altro, ma anche la parte nuova di me
alla quale dà vita.
chi non cambia mai fatica a credere che qualcuno possa farlo…Ogni
persona che ti si presenta davanti diventa semplicemente una versione
diversa da te.
*… Stranamente, quella volta, dopo i due panini nessuno aveva voglia di
mangiare la metà del terzo e ce l’eravamo dimenticato una settimana in
macchina, finché un giorno avevamo trovato il panino al posto di guida
con la cintura di sicurezza allacciata: voleva guidare lui. Non lo avevamo
buttato per tutta la vacanza ma poi un giorno era sparito… Avevamo
passato un sacco di serate immaginandoci il panino al tonno che si era
rifatto una vita altrove. La storia che ci convinceva di più lo vedeva
sposato a una focaccia con cui aveva avuto due figli nello stato
dell’Oregon. “No, non ho notizie, l’unica cosa che so è che avevi ragione
tu, perché l’anno scorso mi ha mandato una cartolina dall’Oregon e tra
l’altro mi sono dimenticato di dirti che c’era scritto di salutarti.”
*Spesso dicevo che la vita era uno schifo.
Anche quella frase mi stava fregando, perché avrei dovuto dire:
‘La mia vita è uno schifo’.
Allora, magari avrei iniziato a chiedermi se potevo fare qualcosa per
cambiarla.
Se era tutta colpa del destino, del caso, della sfortuna, o se invece anch’io
ne ero colpevole. Perché dire che la vita fa schifo è come dire
che non c’è niente che si possa fare.
Che bisogna accettarlo come un dato di fatto imprescindibile.
Fortuna che poi ho cambiato idea.
Fortuna che ho capito che la mia vita ha un valore e quel valore
glielo do io con le mie scelte e con il coraggio delle mie decisioni.
Ho imparato a pormi una domanda ogni sera prima di addormentarmi:
cosa hai fatto oggi per realizzare il tuo sogno, la tua libertà?
Alla seconda sera in cui mi sono risposto: ‘Niente’,
ho capito quanto in fondo una parte del problema fossi io.
Quindi, o smettevo di lamentarmi o iniziavo a darmi da fare.