LE PAROLE DELLA BISNONNA di Rosita Bimbi

“Sii sempre brava ma non essere buona”.
“Amore fa amore; crudeltà fa sdegno”.
“Non permettere a nessun uomo di lasciarti sull’albero a cantare per lui”.
La saggezza dei detti popolari è contenuta a volte in poche emblematiche parole.
La mia bisnonna mi ripeteva spesso di non farmi considerare e di non comportarmi come una persona ‘buona’ ma piuttosto come una persona ‘brava’… Apparentemente sembra che la differenza sia minima, ma lei sosteneva che il ‘buono’ è spesso un ingenuo, uno sciocco, uno facilmente raggirabile, che non riesce a dire mai di ‘no’ e di cui gli altri si approfittano. Mentre il ‘bravo’ è uno che si comporta bene, che rispetta gli altri ma senza permettere di approfittarsi impunemente di lui. E’ soprattutto uno che sa giudicare le persone e distinguere tra chi merita stima e amicizia e chi invece è un vile e sleale approfittatore.
Da bambina, non capivo appieno il senso di questa sottile distinzione che lei traduceva in tre parole ad effetto: “Se ti chiamano ‘buona’, vuol dire che ti hanno presa per scema; se ti chiamano ‘brava’, vuol dire che ti comporti bene”. A 9-10 anni, pensavo che essere buona fosse di più che essere brava; e che per essere una brava bambina dovessi necessariamente anche essere buona. La bisnonna, in quei miei candidi anni infantili, mi sembrava decisamente perentoria e inflessibile con il nostro prossimo…
Poi sono cresciuta e ho capito che non è un caso se la saggezza è giudicata una virtù che si guadagna con gli anni… La bisnonna ci aveva preso.
Ho un cugino, un po’ più grande di me, che tutti i parenti in coro definiscono ‘buono’ e si sperticano in elogi spropositati sulla sua bontà… E aggiungono: “Povero M., è tanto buono!”.
Anche sua madre, di lui, non sa dire altro se non che è “tanto buono”… Qualche parente più cinico e smaliziato, però, definendolo ‘buono’, oltre al ‘povero’ aggiunge: “Buono buono fa scemo”!…

Anche sull’amore, la mia saggia bisnonna aveva qualche opportuna indicazione da darmi…
Non entrava nel merito delle relazioni interpersonali, non affrontava argomenti tabù come il sesso, ma, durante la mia adolescenza, riteneva opportuno offrirmi indicazioni di massima sul genere maschile…
Avrei conosciuto un ragazzo che mi avrebbe fatto innamorare. Forse sarebbe diventato l’uomo giusto, quello che avrei sposato, o forse no. Non era questo l’importante. L’importante era che sapessi che dagli uomini ci si può aspettare poco, e che prima di impegnarsi occorre aver valutato bene la questione.
Aborriva l’idea che mi fidanzassi o, peggio mi sposassi, con uno quasi a caso, magari per non rimanere isolata rispetto al gruppo delle amiche o per spirito di emulazione. E soprattutto non voleva che diventassi una giovane donna ingenua e delusa. I grandi gesti di amore, le parole scelte e dosate al momento giusto e nell’occasione giusta, la comprensione piena e assoluta erano illusioni, secondo lei, se attribuite ad un uomo. “Ricordati che da un uomo non puoi aspettarti molto”.
Anni dopo, quando la mia bisnonna non c’era più ed io ero ormai diventata grande, ho vissuto le sue parole sulla mia pelle. E le ho tradotte, più cinica e più disillusa: nessun uomo è capace di risparmiarti un dolore. Anche inavvertitamente, anche senza volerlo. Non necessariamente con consapevolezza; a volte solo perché non riesce a decifrare la sensibilità di una donna.
L’importante, però, era non rimanere ‘sull’albero a cantare per un uomo’… Ad aspettare un uomo. A vivere la vita in funzione di quell’uomo. In attesa di una telefonata, di un incontro.
L’importante era non permettere mai ad un uomo di decidere ‘quando’, ‘come’ e ‘perché’…L’importante era comportarsi come se fossero gli uomini a doversi fermare sull’albero a cantare per me.
“Amore fa amore e crudeltà fa sdegno”. Dante scrisse ‘Amor che a nullo amato amar perdona’…
L’amore genera amore, buoni sentimenti, affetto, dolcezza e tenerezza. Difficile essere del tutto indifferenti, anche se non coinvolti appassionatamente, ad un bel sentimento che qualcuno nutre per noi. Difficile anche che quello stesso amore non si trasformi in sdegno, rabbia e rancore quando l’amore viene svilito, denigrato, tradito e ferito. Non ferisce non essere riamati dello stesso amore, ferisce il tradimento della fiducia, la slealtà, l’irriguardosa negazione del rispetto che è connaturato ad ogni relazione umana.
“Non ferire i sentimenti degli altri. E tratta tutti, anche chi pensi che non lo meriti, con rispetto. Perché il rispetto è sempre dovuto”.

Rosita Bimbi

LE PAROLE DELLA BISNONNA di Rosita Bimbi
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