Storie, Emozioni, frasi, citazioni, pensieri, aforismi… per una Crescita Personale
A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo finché non lo perdiamo
Scritto il
CONDIVIDI
La consapevolezza di cosa è importante nella propria vita, il proprio obbiettivo e trovare in noi le risorse per arrivare al risultato desiderato e poi sentire tutto il peso solo su di voi?
Ma non vi siete mai sentiti a volte “succubi” dei DOVERI e ormai i PIACERI sono relegati alla vostra gioventù quando l’unico pensiero era quello di preparavi per la serata con gli amici?
Trovo corretto che se una persona ha scelto di condividere la propria vita con un’altra, debba pure condividere gioie e dolori e, pertanto, se noi ci rendiamo conto di un nostro malessere, è anche giusto che le persone che ci sono accanto si rendano conto che noi siamo delle persone importanti tanto quanto LORO perché oggigiorno basta una niente per perdere qualcosa di importante.
Si è vero che ormai abbiamo “la pelle dura” e ” le spalle grosse” per affrontare le giornate “casa – lavoro- famiglia”, ma è anche vero che se abbiamo accanto qualcuno, DEVE rendersi conto che anche noi abbiamo le nostre debolezze, difficoltà, le nostre richieste. E’ pertanto nostro compito fargli capire che, quando si torna a casa dopo una giornata di lavoro, ci bastano SOLO 15 minuti del loro ascolto… “tapparci la bocca” con risposte o conclusioni affrettate perché loro non hanno voglia di sentirci non è quello di cui abbiamo bisogno.
La persona che vi sta accanto l’avete scelta intelligente, comprensiva, alla quale dobbiamo far capire che in DUE avete scelto di ESSERE FELICI INSIEME e di vivere e CONDIVIDERE ogni giorno per CRESCERE insieme per arricchire la vostra vita e, se vi ama veramente, farà di tutto per non perdervi perchè a volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo finché non lo perdiamo
Di seguito una lettura per capire quanto sia importante condividere la voglia di CAMBIARE per essere felici insieme perché non si sa mai cosa la vita ci metterà difronte.
Mentre mia moglie mi serviva la cena, mi feci coraggio e dissi:
“voglio il divorzio!”
Vidi il dolore nei suoi occhi e mi chiese con voce bassa:
“perché?”
Non le risposi e lei pianse tutta la notte. Mi sentivo molto in colpa, così decisi di lasciarle la casa, l’auto e il trenta per cento del nostro negozio. Lei appena vide l’atto lo strappo in mille pezzi e mi disse le sue condizioni.
Voleva soltanto un mese di preavviso, il mese che stava per cominciare l’indomani.
“ricordati del giorno in cui ci sposammo, mi portasti in braccio e mi portasti nella nostra camera da letto. In questo mese ogni mattina devi fare lo stesso, ma devi lasciarmi fuori dalla porta di casa”
Pensai che avesse perso il cervello, ma accettai.
Quando la presi in braccio il primo giorno eravamo tutti e due imbarazzati, nostro figlio invece camminava dietro di noi e diceva:
“grande papà!”
Il secondo giorno eravamo entrambi più rilassati. Mi resi conto che era da tantissimo tempo che non la guardavo così. Mi resi conto delle sue rughe e delle sue ciocche bianche.
Il quarto giorno, prendendola in braccio, avvertii che tra di noi stava tornando l’intimità. Lei era la donna che avevo sposato dieci anni prima. Lei era la donna che mi aveva donato la sua giovinezza, il suo amore ed un figlio.
Nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.
Ogni giorno era sempre più bello prenderla in braccio e il mese passava velocemente.
Pensai che mi stavo abituando ad alzarla e che ogni giorno mi sembrava più leggera, ma mi resi conto che stava dimagrendo.
L’ultimo giorno, nostro figlio venne nella nostra stanza e disse:
“papà, è arrivato il momento di portare la mamma in braccio”
Per lui ormai era diventato un momento importante nella sua giornata.
Mia moglie l’abbracciò forte e io nel mio cuore capii che avevo cambiato il mio modo di vedere il divorzio.
Ormai prenderla in braccio e portarla fuori per me cominciava ad essere come la prima volta, la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata, e mi venne da piangere!
Andai in un negozio di fiori e le presi un mazzo di rose e le feci scrivere su un bigliettino:
“ti prenderò in braccio ogni giorno finché morte non ci separi.”
Andai a casa di corsa e appena apri la porta mi dissero che mia moglie era in coma e si trovava in ospedale.
Stava lottando contro il cancro ed io non me n’ero accorto.
Sapeva che stava per morire per questo mi chiese un mese, un mese affinché a nostro figlio rimanesse il ricordo di un padre ed una madre innamorati e divertenti. Lei aveva chiaro quale fossero I dettagli importanti in una relazione. Non sono casa, macchina o soldi. Queste sono cose effimere che dividono una coppia. A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo finché non lo perdiamo.