Le più belle frasi della Psicologia.

I muri di dolore che alziamo negli anni, non sempre possono essere sormontati; né dall’esterno, né dall’interno. La comunicazione verbale è spesso sopravvalutata: il problema, appunto, sono le troppe parole. «Si parla; non sappiamo neanche noi quello che diciamo». Diceva Pirandello. A volte le fortezze alzate, sono erette dalle troppe parole sbagliate. Arrivati al limite, è impensabile che possano sgretolarsi con altre parole. Non si spegne il fuoco, col fuoco. Il dolore è una patina che instilla dalla bocca dello stomaco, fluisce al cuore, facendolo battere all’impazzata, e poi, intacca l’anima. Perdi la leggerezza dei giorni, e tutto ti sembra pesante, sconnesso da te… La patina si avviluppa anche al tuo esterno, così, la luce degli occhi e del viso, sbiadisce. Arrivi anche ad ossidarti, alcune volte. Altre, invece, guardi crescere i muri di parole secche, aspre, arse, rinsecchite dal poco buon senso e dal poco buongusto. Succede a quelle persone che hanno bisogno di leggerezza, ma non della troppa ‘leggerezza’ del cervello altrui. Forse si dovrebbe andare a scuola di sensibilità, prima di imparare la grammatica. La comunicazione verbale è spesso abusata, trita, stuprata… Fabbrica anche dolori a domicilio, per chi la usa male. Ma la comunicazione non verbale è una sottigliezza che non tutti possono permettersi di comprendere.

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