Capo o Leader: quale è la differenza?

Molti pensano che per far funzionare le cose basti impartire ordini che qualcuno al di sotto dovrà poi eseguire. E’ indubbiamente corretto, ma non è sufficiente. Affinché un team di lavoro sia forte e coeso è indispensabile che tra tutti i membri che lo compongono regni stima, armonia ed affiatamento.

Proprio come in una relazione di coppia, se vengono a mancare questi elementi o altri ancora come la fiducia, una buona comunicazione e la lealtà, è assai difficile che si raggiungano risultati ed obiettivi ambiziosi.

Ed è qui che sta vera la forza di un Leader: saper coniugare perfettamente tutti questi elementi all’interno del proprio team in modo tale che ciascun membro sia portato a dare sempre il massimo delle proprie capacità.

Tuttavia, guidare un gruppo di lavoro non è certo impresa facile. Ognuno di noi ha il proprio carattere e le proprie abilità. Le persone non sono tutte uguali e proprio per questo ragionano in maniera diversa. Eppure da un certo punto di vista, ciò è anche positivo in quanto è proprio dal brainstorming di menti differenti che nascono le idee più geniali ed innovative.

Resta il fatto che le persone che compongono una squadra, nello sport come in ambito professionale, necessitano di un elemento fondamentale per produrre risultati vincenti: essere motivate. La motivazione è alla base di qualsiasi grande impresa poiché crederci fino in fondo e metterci passione in quello che si fa, costituiscono quell’elemento imprescindibile e quel giusto mix che porta al successo.

LEADERSHIP: DIFFERENZA CAPO-LEADER

In tutto questo il ruolo di chi guida e dirige un team di lavoro è assolutamente fondamentale, ma essere CapoLeader non è la proprio la stessa cosa. Tra i due ruoli esistono differenze molto profonde. Volete sapere quali?

  1. Il Capo “dirige” il Leader “istruisce”

Un buon leader è capace, non solo di dirigere in maniera eccellente la sua squadra, ma anche di “sporcarsi le mani” e di porsi quando occorre, allo stesso livello dei propri collaboratori. Solo in questo modo, infatti, vedendo le cose dalla loro stessa prospettiva, saprà dare le giuste direttive ed istruirli, fornendo loro tutti i mezzi e gli strumenti necessari per lavorare al meglio. Il capo impone, non ispira; dirige, non guida

  1. Il Capo “fa paura” il Leader “genera entusiasmo”

Alla base di qualsiasi strategia di Team Building, saper creare la giusta motivazione con una bella dose di entusiasmo è quella spinta propulsiva che permette alle persone di tirare fuori il meglio delle loro capacità. Infondere invece un clima di tensione e terrore, sperando che così facendo le persone siano spronante a produrre di più è un grave errore, poiché si otterrà l’esatto contrario.
l’autoritario non è aperto al confronto, perché lo teme; non condivide le informazioni, perché teme che possano essere usate contro di lui; usa il pugno di ferro, per schiacciare gli interlocutori in modo che non provino neppure a “sfidarlo”. A volte essere autoritari può essere funzionale alla situazione, ma non può essere certo uno stile di leadership sul lungo periodo

  1. Il Capo dice “IO” il Leader “NOI”

Per creare un giusto e corretto spirito di squadra, parlare sempre al plurale e far sentire parte del progetto tutti i partecipanti, è la strategia giusta per ottenere risultati vincenti. Lavorare tutti insieme per raggiungere un obiettivo comune, condividendo passo dopo passo i vari step, permette a tutti i componenti del team di operare con maggior grinta e consapevolezza, ed è questa la strada migliore da seguire.

  1. Il Capo “sa come si fa” il Leader “spiega come si fa”.

Nessuno nasce imparato e tutti dobbiamo metterci alla prova. La virtù e la bravura del Leader consiste nel fornire gli spunti giusti da cui partire, di dare il LA alla propria squadra, così che come un direttore d’orchestra, possa permettere a tutti gli elementi di suonare insieme le note giuste e produrre così la melodia perfetta.

  1. Il Capo “usa le persone” il Leader “sviluppa le persone”.

Ciascuno di noi nel lavoro cerca prima di tutto la realizzazione di se stesso. Il bravo Leader è colui che sa tirare fuori il meglio dai suoi collaboratori, riuscendo con le parole giuste a motivarli e a spingerli a fare sempre di più.

  1. Il Capo “prende crediti” il Leader “dà crediti”.

La vera differenza del Leader è condividere i successi con i propri collaboratori e congratularsi con chi ha dato il massimo e ha saputo distinguersi. L’obiettivo più importante deve essere quello di far scattare in ciascun componente della squadra, quella scintilla di sana e stimolante attrazione verso le sfide.

  1. Il Capo “COMANDA” il Leader “DOMANDA”.

Il vero Leader sa che otterrà il successo ambito solo se saprà creare quell’armonia perfetta tra tutti i suoi collaboratori. Il metodo migliore è dare voce a tutti i membri della squadra attraverso un bel brainstorming, magari stimolato da quesiti mirati, in modo tale che dal confronto diretto tra tutti, si possano sviluppare ottime idee da cui partire.

  1. In Capo dice “FALLO” il Leader dice “FACCIAMOLO”.

Proprio come dicevamo qualche punto fa, parlare al plurale è sempre la soluzione più ottimale. Il vero Leader non è mai colui che ordina e attende che gli altri eseguano. Il vero Leader ci mette del suo, è in grado di lanciare gli spunti giusti affinché il suo team lo segua con grinta verso il successo.

 

Conclusioni

E voi siete Capi o leader? Guidate i vostri collaboratori o li comandate? Avete ascendente su di loro perché vi stimano, perché avete carisma, o perché avete i gradi del comando per la posizione occupata? Vi siete riconosciuti o avete individuato a che categoria appartiene il vostro diretto superiore? Sono certo di sì e spero di avervi dato qualche spunto interessante su cui riflettere.

Quante volte magari vi siete chiesti come mai la vostra azienda va al rallentatore e non mette il turbo? Magari qualche colpa è anche vostra perché non siete stati in grado di motivare nella maniera migliore il vostro team di lavoro. Ora avete tutti gli elementi per farlo ma è bene tenere a mente questo pensiero:

Siate Leader di voi stessi prima che degli altri. Se non siete voi i primi a crederci difficilmente riuscirete a trasmettere l’entusiasmo e la carica giusta ai vostri collaboratori.

Per essere un buon Leader la comunicazione è importantissima. Il modo con cui ci si approccia alle altre persone e ai propri collaboratori è fondamentale per la buona riuscita delle relazioni professionali, nonché di successi e risultati a lungo termine.

 

FONTEhttps://www.afcformazione.it/blog/leadership-management/capo-leader-ecco-la-vera-differenza/