Da una tazzina di caffè possiamo imparare ad essere felici

Perché da una tazzina di caffè possiamo imparare ad essere felici?
Quando alla mattina mi alzo, tante volte inizio già la giornata sbuffando, pensando alle innumerevoli attività che devo fare nella mia giornata. Mi rendo conto che  il mio primo pensiero va a tutte quelle attività, cose, doveri che non mi rendono realmente felice.  Mi rendo conto che tante volte corriamo così tanto che ci siamo dimenticate per cosa stiamo correndo.

Diamo per scontato che la nostra felicità sia sempre là, in un lontano futuro. Sì, forse arriverà un giorno quando tutte le caselle saranno al loro posto: ma la verità è che le “caselle” non vanno mai al loro posto. La verità è che siamo talmente abituate  a lamentarci, a piangerci addosso, a invidiare gli altri che rimandiamo la nostra felicità senza tenere conto che il tempo passa inesorabile e non tornerà più indietro.

Vi propongo una storiella per farvi riflettere su una “tazzina di caffè” che vi farà scoprire cosa voglia dire felicità. Buona lettura 🙂

La storia del professore e della tazzina di caffè

Un gruppo di ex studenti universitari andarono a trovare il loro vecchio Professore di Economia. Molti di loro avevano trovato delle ottime posizioni in Banche d’Affari, Società di Consulenza ed importanti Multinazionali. Ben presto il Professore ed i suoi ex studenti si ritrovarono a parlare della vita, della felicità, del lavoro e dello stress.

Nel pieno della discussione, il vecchio Professore, sempre attento alle buone maniere, volle offrire loro del caffè e andò in cucina. Nel giro di pochi minuti un’inconfondibile fragranza di caffè si diffuse per l’intero appartamento ed il Docente tornò con un vassoio pieno di tazze, ognuna diversa dalle altre: alcune di porcellana, altre di vetro, altre di cristallo, alcune di aspetto molto semplice, altre all’apparenza molto costose.

Il Professore aspettò con pazienza che ognuno dei suoi ex studenti scegliesse la sua tazza preferita. Quando ciascuno ebbe la sua tazza di caffè in mano, il Professore disse:

Come avrete notato, tutte le tazze che sembravano belle e costose sono state prese per prime, lasciando per ultime le tazze semplici. E’ normale che ciascuno di voi cerchi di ottenere le cose migliori. Ma questa è anche la fonte del vostro stress. Ricordate? Quello che volevate davvero era il caffè, non le tazze: ma ognuno di voi si è affrettato a prendere le tazze migliori guardando di sottecchi cosa avesse scelto il compagno al suo fianco.

Certo di aver ottenuto l’attenzione dei suoi ex studenti, il vecchio Professore concluse il suo discorso: “Cari ragazzi, la vita è il caffè e la felicità è il suo aroma; il lavoro, lo status sociale, ed i vari gingilli di cui ci piace circondarci, non sono altro che tazze. Sono solo oggetti che contengono il caffè ed il suo aroma. Nulla di più. Non permettete mai alle vostre “tazze” di decidere per voi: imparate a godervi il caffè!”

Riflettiamo….

Concentriamoci su quello che ci rende realmente felici nella nostra vita: VIVIAMO giorno per giorno senza rincorrere gli obbiettivi altrui. Certo, possiamo fare un lavoro che non ci piace, frequentare gente noiosa, l’importante che nel nostro cuore sappiamo dove vogliamo arrivare, con chi vogliamo stare e avere la determinazione per arrivare alla meta. Ma la meta non deve essere “la tazzina di caffè”, ma il suo aroma, quello che ti renderà felice.

Cosa importante che, per arrivare in cima alla montagna, la strada sarà sicuramente lunga e tortuosa ed è per questo che devi imparare ad assaporare le piccole cose di ogni giorno e lavorare su te stessa…. non è per questo che leggi i miei articoli?
Almeno io sono convinta che una donna che si trova nel mio blog abbia una marcia in più perché ha capito che, lavorare su se stesse, è un investimento che frutterà sicuramente nel tempo e la renderà una donna felice.

Mi auguro che questa storiella possa aiutare a riflettere anche te ma, soprattutto, spero che tu possa iniziare ogni nuovo giorno con il pensiero alle sole cose, azioni e soprattutto persone, che ti possano rendere una donna felice. Rita