Problemi, preoccupazioni e un albero per liberarsene

Proprio in quei momenti in cui sono in relax, nelle mie tanto sudate ed agogniate VACANZE, mi ritrovo ad arrovellarmi il cervello per pensare a mille preoccupazioni.

I problemi possono essere i più disparati: dal lavoro che non fa altro che generare stress, ai soldi che non sono mai abbastanza e servirebbe vincere la lotteria, dai figli che vorresti seguire e renderli in ogni momento felice, dagli amici che se ne vanno senza darti un “perchè”. Poco importa, ognuno di noi sembra coltivare con particolare dedizione il proprio “orto” di preoccupazioni.

Insomma, come una sorta di “virus mentale”, ci rovina non solo le nostre giornate quotidiane e, a volte, anche le notti, ma soprattutto quei momenti in cui non vorremo altro che stare in pace con noi stessi.

Lascia che ti racconti una storiella…

L’albero delle preoccupazioni

“Una volta, un ricco mercante assunse un falegname perché ristrutturasse una vecchia casa colonica. Dal momento che il commerciate era una di quelle persone che amano avere tutto sotto controllo e temeva che il lavoro non venisse fatto bene, decise di passare una giornata in casa per vedere come procedeva il lavoro.
 
Alla fine della giornata si rese conto che il falegname aveva lavorato sodo affrontando attività massacranti e aveva dovuto affrontare parecchi imprevisti . Per concludere la sfortunata giornata, l’auto malandata del falegname si ruppe e il mercante si offrì di portarlo a casa.
 
Il falegname non disse una parola per tutta la strada, visibilmente arrabbiato e preoccupato per tutti i contrattempi che aveva avuto durante la giornata. Tuttavia, una volta giunti a casa sua il falegname invitò il commerciante a conoscere la sua famiglia e gli chiese di restare a cena, ma prima di aprire la porta, si fermò di fronte a un piccolo albero e accarezzò i suoi rami per alcuni minuti.
 
Quando aprì la porta ed entrò in casa, la trasformazione era stata radicale: sembrava un uomo felice, un uomo completamente diverso. Strinse in un tenero abbraccio i suoi due piccoli bambini e diede un bacio a sua moglie. La cena trascorse tra risa amabili e una conversazione animata. A tarda notte, il falegname accompagnò il commerciante alla sua auto. Quando passarono davanti all’albero, questi gli chiese:
 
– Cos’ha di speciale questo albero? Prima di entrare sembravi arrabbiato e preoccupato e dopo averlo toccato ti sei trasformato in un altro uomo.
 
– Questo è l’Albero dei Problemi – rispose il falegname. – Io sono consapevole che non posso evitare tutti i problemi sul lavoro, ma non c’è alcun bisogno di portare le mie preoccupazioni a casa. Non sta scritto da nessuna parte che debba portarmi questo macigno a casa e condividerlo con mia moglie ed i miei bambini. Così io prendo i miei guai e li appendo all’albero ogni sera quando torno a casa. Quando tocco i rami di quest’albero scarico su di loro le preoccupazioni per riprenderle la mattina dopo, quando tornerò a lavorare. La cosa divertente e interessante è che quando esco la mattina per riprenderli, ne trovo sempre meno di quelli che ricordo di aver appeso la sera prima.
Quella notte, il ricco mercante ha imparato una delle lezioni più importanti della sua vita e imparò anche lui ad “appendere” le sue preoccupazioni non solo per se stesso ma anche per le persone che gli sono vicine.

Cosa ti porta pensare alle preoccupazioni? Prova a metterti a ricordare ciò di cui eri preoccupato esattamente 365 giorni fa (l’anno scorso). Cavoli, se queste preoccupazioni erano così importanti, non puoi averle dimenticate nell’arco di soli 12 mesi, giusto?! Su, fai un altro piccolo sforzo: cos’è che ti tormentava l’anno scorso, in questa data? Niente, non riesci proprio a ricordare?! Ecco: tra un anno non ricorderai nemmeno ciò che ti sta stressando così tanto in questo momento pertanto… non ne vale proprio la pena rovinare il tuo relax!

Prima di salutarti voglio lasciarti con una delle mie citazioni preferite sul tema delle preoccupazioni, una citazione che mi ha fatto sempre riflettere sull’inutilità di questi tarli mentali:

“Le preoccupazioni sono come un tapis roulant: ti stancano, ma non ti portano da nessuna parte.”

J. Picoult.

Che ne dici? Forse è ora di smetterla di sprecare il tempo ad arrovellarti il cervello per le tue preoccupazioni? Forse è arrivato il momento di scendere dal tapis roulant e cominciare a correre sul serio verso i tuoi obiettivi per realizzare i tuoi sogni?  Buona settimana Rita